Sugli scioperi: facciamo il punto

Gli scioperi che stiamo conducendo in Piaggio stanno assumendo sempre di più un carattere di consapevolezza e determinazione intorno ad obiettivi precisi: salario – tempi di lavoro in catena di montaggio – prospettive produttive e stabilizzazione dei contratti.
In Piaggio negli ultimi anni non abbiamo mai avuto la possibilità di batterci per il miglioramento dei nostri diritti, siamo stati sempre in difesa, a rispondere all'iniziativa dell'azienda e alle conseguenze negative delle sue decisioni.
Per questo è importante cercare di estendere questa nostra consapevolezza a chi non sta scioperando, perché ci sono tutte le ragioni per credere in questa lotta.

Chiariamo allora alcuni dubbi:

Perché non possiamo contare sul sostegno delle altre sigle sindacali?
Certo sarebbe auspicabile lottare tutti nella stessa direzione, ma la situazione è purtroppo molto diversa.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un diminuzione generale del livello di difesa dei diritti dei lavoratori, condivisa e sottoscritta da gran parte delle org. sindacali.
Le leggi e i contratti che hanno permesso l’estensione della precarietà, l’abbassamento dei redditi e dei diritti dei lavoratori e in generale l'indebolimento del movimento operaio, non sono frutto di fenomeni naturali ma conseguenze di scelte sciagurate da parte delle organizzazioni sindacali.
Chi, come FIM e UILM, firma gli accordi di Marchionne, accetta i dettati di confindustria sul contratto nazionale senza neanche far votare i lavoratori, e si dimostra, anche qui in piaggio, completamente subalterno alle logiche aziendali, non può avere oggi la nostra fiducia.

Su quali forze dobbiamo contare?
Oggi, in Piaggio, con questa lotta che e` anche il risultato della protesta e della iniziativa nostra e dei lavoratori contro metodi sindacali sbagliati, la FIOM e i lavoratori stanno dimostrando che e` possibile cambiare strada, opporsi a questa logica distruttiva e ricostruire, in fabbrica e con la lotta su obiettivi seri, la forza che il movimento operaio ha sempre avuto quando combatte in modo coerente per affermare i propri diritti.

Ma con questa crisi è possibile lottare?
Stando ai numeri la piaggio non può certo considerarsi un’azienda in crisi: viene da anni di continui e grossi profitti. nel 2012 ha fatto 42 milioni di utili e distribuito dividendi agli azionisti per 33 milioni.
La diminuzione delle vendite e della produzione, imputabile essenzialmente ai bassi salari, quest’anno corrisponde grosso modo alla quantità di lavoro dei contratti a termine, perciò chi lavora, in particolare sulle linee di montaggio, ha lo stesso potere di incidere con gli scioperi come in passato.

Chi ha interesse a far fallire gli scioperi?
Naturalmente la Piaggio, che vuole fermare e scoraggiare la volontà degli operai di cambiare la situazione e riprendere così ad imporre i propri obiettivi ai lavoratori.
Ma anche i delegati delle altre org. sindacali, che in questa situazione fanno fatica a continuare una politica sindacale basata esclusivamente su promesse clientelari.
Non a caso si danno molto da fare per girare tra gli operai ed annunciare scenari catastrofici allo scopo di indebolire le giuste rivendicazioni di questi scioperi e far cadere i lavoratori in uno stato di rassegnazione.

Perché continuare gli scioperi?
Come lavoratori abbiamo tutto l’interesse a continuare questa lotta non solo per gli obiettivi sacrosanti della nostra piattaforma e per riprenderci i soldi del premio 2012, ma anche per ristabilire finalmente in Piaggio un sistema di rapporti sindacali che risponda alle nostre esigenze, che non abbia mai paura di affermare le nostre giuste rivendicazioni e respingere le pretese dell'azienda, che metta fuori gioco quei metodi clientelari che ci consegnano alla merce` dei padroni e di chi l’aiuta

RSU FIOM Piaggio

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