Fermare questo sfruttamento è interesse di tutti



Per la quasi totalità dei lavoratori precari ancora in fabbrica questa è l’ultima proroga ( 1 settimana!) di lavoro in Piaggio per quest’anno. Dei cinque – seicento assunti in primavera la maggior parte era però già stata mandata a casa nei mesi scorsi.
Da anni la Piaggio, grazie alla compiacenza sindacale e agli accordi firmati, ha potuto aumentare a dismisura il numero dei lavoratori precari e trattarli a proprio piacimento, fino a mettere in atto vere e proprie discriminazioni.
L’elenco è impressionante:
1. Ogni anno ci sono lavoratori che non vegono richiamati, a pura discrezione aziendale
2. Lavoratori, come è successo a quelli della linea 2, usati e sfiancati per un mese e mezzo e poi licenziati
3. Nessum limite o vincolo alle proroghe, sia nel numero che nella durata
4. Discriminazione politica in occasione dei rinnovi e delle proroghe: non si può scioperare o ammalarsi, con buona pace dei diritti costituzionali oltre che contrattuali
I lavoratori vivono da anni in questo clima di ricatto continuo e ogni anno escono dalla fabbrica senza nessuna certezza in mano. Devono piegare la propria dignità e sperare in una chiamata che forse arriva o forse no. Accettare quello che sta assumento le sembianze di vero e propio caporalato e mettersi nelle mani di sfacciati venditori di tessere sindacali.

Come lavoratori, non abbiamo nessun interesse a mantenere in piedi questo sistema marcio di relazioni sindacali. Abbiamo un unica strada davanti a noi: reagire a queste prepotenze, confidare e prendere coscienza della nostra forza per cambiare radicalmente i rapporti dentro la fabbrica.
Sul lavoro precario contrastare accordi che mantengono questa situazione e rivendicare:

• Un limite al numero di contratti precari rispetto a quelli a tempo indetereminato
• L’anzianità lavorativa in Piaggio come unico criterio per i rinnovi, le proroghe, le trasfromazioni a full-time

19/09/23  

RSU SIALCOBAS

Commenti