Sciopero alle meccaniche

Non si ferma la pressione aziendale sui lavoratori della linea QUASAR per imporre un maggior carico di lavoro
Ma non si fermano e si allargano gli scioperi dei lavoratori per difendere un lavoro dignitoso e respingere l’ arroganza aziendale
Nonostante da un mese e mezzo, da quando hanno cambiato gli stazionamenti, non sia mai uscita la produzione che vogliono imporre, nonostante cronometristi a giornate intere sulla linea, capi a controllare che i lavoratori non parlassero “troppo”, capetti utilizzati in operazioni di montaggio, non di loro competenza, per cercare in ogni modo di ottenere la produzione stabilita, l’azienda continua a non ascoltare le ragioni dei in lavoratori attuando in questi giorni trasferimenti mirati di alcuni operai su altre linee, ed altri in cassa integrazione. 
Per questo clima di pressione, per rivendicare un abbassamento del carico di lavoro sulla linea, i lavoratori del Quasar hanno scioperato venerdì 10/11, questa volta insieme agli altri lavoratori delle meccaniche, riunendosi in sciopero con assemblea.
A questa situazione si aggiunge una cassa integrazione, pagata da tutti i lavoratori tramite inps, ma usata in maniera sistematica dall’azienda e sottoscritta purtroppo anche da altri delegati, pianificata e mirata alla riduzione dei costi e, per mettere in atto delle vere e proprie ritorsioni verso alcuni lavoratori.
Un’ azienda può assumere centinaia di contratti precari e mettere in cassa integrazione per mesi altri lavoratori fissi? 
L’INPS e le istituzioni preposte al controllo dove sono? Si dimostrano tanto sensibili quando si tratta di tagliare le pensioni per salvare le casse previdenziali, ma si dimostrano molto distratte quando le aziende usano la cassa integrazione per le loro esigenze di flessibilità della produzione.  


13/11/23

                                                                                          RSU SIALCOBAS Piaggio

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