Qualche numero estratto dallo studio IRES-CGIL, di A. Megale e C. Sanna, Novembre 2007, su dati della Banca d'Italia e dell'Istat.

Nel periodo 2002-2007, un lavoratore, con una retribuzione lorda media annua di 25.890, ha perduto circa 1.210 euro per effetto del mancato adeguamento all'inflazione e altri 686 euro per effetto della mancata restituzione del fiscal drag, in totale 1.896 euro.


Il potere d'aquisto dei redditi familiari e` invece cambiato in media cosi`, tra il 2002 e il 2007:

  • operai – 2.592 euro
  • impiegati – 3.047 euro
  • imprenditori e liberi professionisti + 11.984 euro

Ponendo nel 2007 il reddito familiare medio italiano pari a 100, il reddito delle famiglie di operai in proporzione e` stato 72 (28 per cento in meno), mentre per gli imprenditori e autonomi 201 (cioe` oltre il doppio).
Inoltre, lo stipendio medio dei dirigenti e` nel 2007 di 112.400 euro, pari a 4,3 volte la retribuzione media dei lavoratori dipendenti.
Delle retribuzioni medie lorde, il minimo previsto dal contratto nazionale copre, nel 2006 e in media sui livelli I e II, oltre l'80 per cento, precisamente:

  • metalmeccanici 82,8
  • altri manifatturieri 87,2
  • chimici 83,6
  • tessili e abbigliamento 88,2
  • commercio 91,3


Dal 1995 al 2006, mentre i salari reali sono aumentati del 4,8 per cento, aumento che non ha nemmeno coperto l'aumento dell'irpef per il fiscal drag, i profitti netti (cioe' dopo aver pagato le tasse) delle grandi imprese dell'industria sono aumentati del 63,5 per cento, quelli medi dell'industria del 15,5 per cento.
Quest'ultimo dato riflette anche la marginalita` e l'inefficienza delle piccolissime industrie, con produttivita` media pari a meno della meta` di quelle medie e grandi (26.500 euro di valore aggiunto per dipendente, contro 60.600 della grande industria).

Redazione "il Manifestino"

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