Morti bianche, operaio 32enne muore alla Marcegaglia

Un operaio di 32 anni è morto oggi schiacciato da alcuni tubi in uno stabilimento dell'azienda per la lavorazione dell'acciaio Marcegaglia, in provincia di Cremona.
"Stamattina nel corso del primo turno di lavoro è morto un lavoratore di 32 anni, che lascia la moglie e due bambini", si legge in una nota diffusa oggi dalla Fim-Cisl.
L'incidente sul quale indaga la magistratura è avvenuto in uno stabilimento a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, secondo quanto si legge nella nota.
Secondo quanto riferito, sembra che il lavoratore sia stato schiacciato da un pacco di tubi d'acciaio caduti da un supporto.
Il fondatore di Marcegaglia, azienda che da circa mezzo secolo si occupa della trasformazione dell'acciaio, è Steno Marcegaglia, il padre di Emma, la presidente designata di Confindustria.
Quella di oggi è una "giornata terribilmente triste", ha commentato Emma Marcegaglia a margine di una riunione a Palazzo Chigi fra governo e sindacati.
"E' un evento sconcertante, che lascia senza fiato. Il sindacato, il Coordinamento, le Rsu, i lavoratori della Marcegaglia sono da sempre costantemente impegnati sui temi della sicurezza, perché negli anni passati nel gruppo vi sono stati altri infortuni", scrive la Cisl.
"Ci stringiamo alla famiglia del ragazzo, e tutti insieme vogliamo rinnovare e accentuare l'impegno, e richiamare l'attenzione di tutti perché questi fatti non devono accadere, e perché il rispetto della dignità della persona sia sempre al centro della responsabilità di ciascuno", aggiunge il sindacato.
Secondo Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil, "la morte di Mario Di Girolamo ... è il segnale preciso che non c'è nulla da modificare rispetto alla legge 123/08 (il Testo Unico su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro), come invece chiede la nuova presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia", recita una nota del sindacato.
"Semmai, quel che si deve fare è rafforzare la vigilanza e colpire con il massimo di rigore la violazione delle norme sulla sicurezza", aggiunge la nota.
"Come Fiom, diamo piena solidarietà ai familiari del lavoratore tragicamente scomparso e sosteniamo totalmente le decisioni di lotta assunte dalle organizzazioni sindacali di Cremona, con lo sciopero totale della fabbrica e con lo sciopero generale provinciale di tutti i lavoratori sulla sicurezza, previsto per il primi di giugno", prosegue.
Il caso riporta in primo piano il problema degli infortuni sul posto di lavoro in Italia, sul quale è intervenuto il primo maggio scorso anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Tra gli ultimi incidenti sul lavoro che hanno più scosso l'opinione pubblica c'è il rogo allo stabilimento ThyssenKrupp di Torino che lo scorso dicembre provocò sette morti.
Dall'1 gennaio gli infortuni sul lavoro in Italia sono stati 270.000 e 301 i lavoratori che hanno perso la vita.























fonte:http://it.reuters.com/

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