La
farsa della Piattaforma per l'Integrativo e del Referendum di Luglio
sta arrivando al suo secondo atto: la maggioranza della RSU e i
dirigenti provinciali e nazionali di FIM FIOM e UILM, dopo la solita
firmetta sulla solidarietà, incontreranno la Piaggio comportandosi
come se avessero una Piattaforma approvata e il mandato dei
lavoratori.
Siamo
costretti a ricordare a tutti:
- che il Referendum di Luglio non ha raggiunto il quorum del
50 per cento e che mai nella storia sindacale una Piattaforma
aziendale è stata considerata approvata senza quorum.
- che le modalità e i tempi del voto sono state
diversi alla Piaggio, all'Aprilia (voto per alzata di mano) e alla
Moto Guzzi, che ai rappresentanti del NO è stata negata la
partecipazione all'organizzazione e al controllo del Referendum e in
generale sono state violate le norme previste da FIM FIOM e UILM per
lo svolgimento dei Referendum.
- che dopo più di due mesi
siamo ancora in attesa di poter accedere agli atti e ai verbali delle
operazioni di voto alla Piaggio, per una verifica formalmente
richiesta da 250 lavoratori. Il 30 per cento circa di consensi
dichiarato è perciò ancora oggi non verificabile.
La
verità è che i lavoratori non hanno partecipato al Referendum
perché si sono sentiti presi in giro da chi ha soltanto finto di
consultarli sulle rivendicazioni da presentare, da una Piattaforma
inconsistente e molto lontana dalle loro esigenze e dalla discussione
nelle assemblee, e infine dalla imposizione dei tempi e delle
modalità del voto.
Chi
vuole aprire seriamente una vertenza deve per prima cosa porsi
l'obiettivo di coinvolgere al massimo i lavoratori e riceverne il
mandato su una Piattaforma che abbia il consenso convinto della
grande maggioranza dei lavoratori. Siamo invece di fronte a RSU e
dirigenti sindacali che si sono detti soddisfatti del 30 per cento,
forse, di consensi tra i lavoratori di tutto il gruppo.
Chi si comporta così
ha evidentemente deciso in partenza di rinunciare alla forza dei
lavoratori e non può perciò avere altro obiettivo che accettare e
firmare un Integrativo scritto in sostanza dall'azienda.
Lo sciopero del 28 Luglio
sulle ferie rappresenta, al contrario, la dimostrazione di un metodo
efficace di difesa dei nostri interessi di lavoratori.
La grande partecipazione allo sciopero ha espresso la reazione dei
lavoratori all'arroganza da parte dell'azienda, ma anche la risposta
alle forzature e alle prese in giro di Piattaforma e Referendum da
parte sindacale. I risultati dello sciopero hanno mostrato
chiaramente come solo il coinvolgimento e la convinzione dei
lavoratori possono contrastare le pretese aziendali. Decisiva è
stata la discussione e l'approvazione in assemblea di un documento
che definiva le rivendicazioni e le modalità della mobilitazione,
poi presentato all'azienda come espressione della volontà dei
lavoratori.
Un'esperienza
che bisogna ripetere e provare ad estendere a un piano più generale
di rivendicazioni, di contrasto puntuale alle pressioni e
all'arbitrio dell'azienda, e di iniziative di lotta programmate e
conseguenti, deciso direttamente dai lavoratori in assemblea.
Delegati FIOM e lavoratori Piaggio contro la Piattaforma
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