Piaggio futuro incerto se non c'è ripresa del mercato

Nonstante la crisi i livelli occupazionali sono rimasti invariati, ma se non c'è una ripresa del mercato Piaggio rischia di chiudere. Lo ha detto il presidente Roberto Colaninno incontrando i sindacati. 

490 milioni di debito, un 13% in meno delle vendite nel primo trimestre di quest'anno. Sono i numeri che il presidente di Piaggio Roberto Colaninno ha snocciolato nell'incontro avuto oggi a Pontedrea con i sindacati. Il presidente ha sottolineato come l'azienda abbia saputo nonostante le difficoltà,mantenere invariati i livelli occupazionali. “Ci ha chiesto - a parlare è Simone Selmi della Rsu-Rls Fiom - di fare uno sforzo comune per mantere lo “status quo”, ma ha anche detto che se non ci sarà una ripresa del mercato c'è anche il rischio della chiusura. Non è possibile fare né nuovi investimenti, né un aumento di capitale ma neanche trovare nuovi investitori.” Durante la crisi la produzione italiana di Piaggio si è quasi dimezzata, in particolare nello storico stabilimento di Pontedera si è passati da quasi 250 mila veicoli nel 2009 a meno di 140 mila nel 2014, e purtroppo il 2015 non sta offrendo nessun segnale di controtendenza. Colanninno dopo aver ammesso la scelta sbagliata del materiale fatto in Cina, risultato scadente, ha annunciato che verrà fatto nell'est Europa, ma non riportato a Pontederea come speravano i lavoratori 


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