Un rebus a Mirafiori: l'esercito di tute blu inidonee per il Suv

Sono 1500 operai con "ridotte capacità lavorative". Difficile trovare un posto per loro sulle future linee Maserati. Chiarle (Fim): "Avevo proposto la mobilità alle Carrozzerie proprio per evitare nodi come questi". Bellono (Fiom): "Il recente accordo di Skf, con pensionamenti incentivati dal contributo dell'azienda, potrebbe essere un esempio da seguire" 

Li chiamano "Rcl", perché spesso, in tutti i luoghi di lavoro, i problemi diventano una sigla. Sono i 1.500 dipendenti a "ridotte capacità lavorative" che fanno parte degli organici delle Carrozzerie di Mirafiori. Persone che decenni di linea di montaggio hanno reso inidonee a svolgere tutte o anche solo alcune attivitá. Cinquecento di questi dipendenti sono talmente segnati dalla malattia che sarà difficile trovare loro un posto lungo le catene di montaggio che si stanno montando in questi mesi in corso Tazzoli. La cassa integrazione ha nascosto per anni il problema. Ma oggi che si prevede la ripresa produttiva, la questione sta diventando urgente: come utilizzare gli "rcl"? E, se si riuscirà a non farli lavorare lungo la linea, quante persone dovranno essere assunte per riempire gli organici? "Per i casi più difficili sarebbe necessario modificare la legge Fornero", dice Federico Bellono, segretario della Fiom torinese. "Avremmo forse dovuto agire prima del 31 dicembre scorso, perché dal 1 gennaio non è più possibile utilizzare scivoli verso la pensione", spiega Claudio Chiarle, numero uno della Fim Cisl. Il problema degli organici e dell'alta percentuale di lavoratori inidonei si riassume in poche cifre. I dipendenti delle Carrozzerie sono poco più di 5.000. A questi vanno aggiunti 200 dipendenti dell'ex Itca, l'azienda di stampaggio acquistata dalla Fca. In tutto, un organico di circa 5.300 dipendenti. Una parte significativa, circa 1.800, è attualmente utilizzata a Grugliasco sulle linee della Maserati. "E noi contiamo che restino tutti a Grugliasco, perché in caso contrario saremmo di fronte a un calo produttivo della Maserati", dice Chiarle. "É vero però - aggiunge Bellono - che dei 1.800 migrati da Mirafiori a Grugliasco, circa 700 sono rimasti nel libro matricola di Mirafiori". In ogni caso, se tutti 1.800 rimanessero davvero in corso Allamano, l'organico di Mirafiori scenderebbe a 3.500 dipendenti. Di questi almeno 1.500 cominceranno a lavorare in autunno sulla linea del Levante, il nuovo suv della Maserati. Rimangono senza lavoro 2.000 dipendenti destinati alla casa integrazione fino a fine 2016. Il problema è che di quei 2.000 ben 1.500 hanno varie forme di inidoneità e 500 sono praticamente inutilizzabili su una linea di montaggio. Quando, a fine 2016, dovrebbe partire la linea delle ammiraglie e dei suv Alfa Romeo, l'azienda avrà dunque problemi a occupare tutte le postazioni. Questo spiega perché da tempo comincia a circolare l'ipotesi di nuove assunzioni anche a Mirafiori. Ma questo non risolve l'altro problema: come utilizzare i 1.500 inidonei? Nei casi più gravi si tratta spesso di lavoratori che soffrono di malattie professionali come il tunnel carpale, una infiammazione ai nervi del polso che può arrivare a rendere inutilizzabili le dita della mano. Sono le malattie da sforzo ripetuto su cui anche la magistratura torinese aveva aperto un'indagine negli anni scorsi. A Mirafiori l'inchiesta si era conclusa con il patteggiamento dei dirigenti e decine di risarcimenti ai dipendenti. Ora si pone il problema del futuro degli inidonei. "Nei mesi scorsi - ricorda Chiarle - avevo proposto di aprire la mobilità alle Carrozzerie. In quel caso si sarebbe potuto utilizzare il meccanismo dello scivolo verso la pensione per i molti che oltre ad essere inidonei sono anche in età avanzata. In questo modo si sarebbero potuti pensionare circa 200 dipendenti. Quella possibilità si è però chiusa il 31 dicembre scorso. Capisco che aprire la mobilità a Mirafiori avrebbe creato un problema di immagine ma ora rimangono irrisolte le questioni di sostanza". "Non sarà facile risolvere il problema - riconosce Bellono - anche se si potrebbero studiare forme di pensionamento incentivato con il contributo dell'azienda, come è previsto, ad esempio, da recente accordo firmato all'Skf. Certo, in questo caso i numeri sono molto più alti". Una ulteriore possibilità sarebbe quella di utilizzare una parte dei lavoratori inidonei in lavorazioni non direttamente legate al ritmo della linea. Ma quanti posti di quel tipo saranno disponibili nella Mirafiori che avrà ripreso a funzionare a pieno ritmo? 
  
Paolo Griseri 

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