Modena: Fiat-Maserati nega ancora le assemblee Fiom. Il 16 settembre assemblea davanti ai cancelli della fabbrica!

È passato poco più di un anno (23 luglio 2013) dalla sentenza della corte costituzionale, che restituiva alla FIOM le sue agibilità sindacali, messe in crisi dalla politica padronale del Marchionne pensiero. E se dobbiamo fare un bilancio e un'analisi rispetto alle dinamiche sviluppatesi durante il corso di questi ultimi mesi non si può certamente dire che la conseguenza della vittoriosa sentenza abbia rappresentato la risoluzione definitiva del lungo scontro Fiat/Fiom iniziato nel 2010: se da un lato si è ritornati ad riutilizzare le bacheche e la saletta sindacale, come la possibilità di ritornare a partecipare ai direttivi provinciali, dall'altro lato, il riconoscimento di poche ore di permessi sindacali (8 ore al mese non cumulabili) non sono per niente sufficienti a svolgere un'attività sindacale degna di essere chiamata tale all'interno dei luoghi di lavoro come quelli Fiat, a questo poi si aggiunge la mancanza di titolarità di indire e svolgere assemblee in fabbrica. Ed è proprio quest'ultimo elemento che non avendo la possibilità di concretizzarsi, sembra rappresentare sempre più un forte ostacolo nel riavvicinare e sensibilizzare i lavoratori e decidere con loro anche su eventuali iniziative da fare in un contesto aziendale interno difficile e complesso, data l'incertezza di una prospettiva industriale dello stabilimento della Maserati di Modena. Dunque, una sentenza vittoriosa solo per metà. Tuttavia, la pretestuosa giustificazione utilizzata da Fiat per negare le assemblee è sempre quella: le ore di assemblea sono già state prenotate dalle altre organizzazioni sindacali, peraltro firmatarie del contratto nazionale. Una situazione a dir poco complessa,in cui i sindacati firmatari sicuramente ci "sguazzano", ma che l'azienda dirige e gestisce molto bene. Occorreva riflettere su come uscire da questa situazione dando un segnale forte e che avesse anche una certa visibilità. Il modo migliore era organizzare un'assemblea fuori dai cancelli e facendo capire all'azienda che la Fiom c'è e la linea per riprendersi la parola è la piazza, la strada e il megafono per poter continuare a parlare a chi sta dentro: ai suoi iscritti, ai lavoratori tutti, a chi non vuole abbassare la testa, ma anche all' azienda per dire che se non possiamo parlare ai lavoratori dentro, continueremo a farlo stando fuori i cancelli. E cosa più importante che questo possa essere un esempio per rilanciare una strategia di come uscire da un momento difficile e complicato come quello che si vive nel mondo Fiat che sta cercando ad ogni modo di portare avanti con determinazione e forza, facendo leva, oltretutto, su quei sindacati che dicono sempre "sissignore". L'assemblea fuori dai cancelli rappresenterà anche l'opportunità di parlare del clima interno e quali prospettive industriali riguardano lo stabilimento modenese. Siamo ormai verso un punto in cui si deve decidere che modelli nuovi produrre altrimenti nei prossimi anni a noi più vicini ci potrebbe essere il rischio di un repentino calo produttivo che non potrebbe persistere per molto tempo. Questi in sostanza saranno i temi all'ordine del giorno il giorno 16 settembre. La Fiom di Modena ha deciso di convocare in quell'occasione tutto il direttivo provinciale, nonché i vari delegati di tutte le fabbriche nel modenese. 

Peppe Violante
delegato Fiom-Cgil Maserati Modena 

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