PIAGGIO: imprenditori aiutati, lavoratori mortificati di Sara Paglini M5S



Anche SEL nella sua solita supercazzola incomprensibile cerca di utilizzare il M5S per ottenere un minimo di visibilita’, visto che ormai anche per fare una gabbionata deve allearsi col PD, salvo poi passare all’opposizione appena messo il culo sulla poltrona. La stessa SEL che a Pontedera corre in soccorso del PD e a Montopoli sta fuori. Misteri della “realpolitik”.
Comunque ci fa piacere, ne approfittiamo per RI-elencare le nostre proposte per la Piaggio e l’indotto, visto che Sono solo 6 mesi che ne parliamo pubblicamente ma c’e’ sempre chi si sveglia di soprassalto e non sa da che parte e’ girato, compresi anche molti giornalisti.
Per la Piaggio abbiamo due linee d’azione: una per risolvere la questione occupazionale e garantire i diritti dei lavoratori, QUI E ORA. Basta con i soldi pubblici usati per dare i dividendi agli azionisti! E’ di questi giorni la nostra interrogazione per sapere che fine abbiano fatto gli sgravi contributivi dati alla Piaggio con i contratti di solidarieta’. Visto che la Piaggio NON ha problemi e produce utili e dividendi, vogliamo l’iimmediata assuzione dei precari, la riduzione dell’ orario di lavoro a parita’ di salario e un tetto all’importazione dei pezzi. Pena la revoca dell’ utilizzo del marchio “Made in Italy”.
Per la politica di lungo corso, quella che il PD finora ha dimostrato di NON avere (e ne sia la prova lo stato attuale della Piaggio e dell’ indotto, che a parole, sempre e solo a parole, il Pd dice di voler “rilanciare”) abbiamo le seguenti proposte, oltre al polo fieristico del quale abbiamo gia’ parlato, ma che costituisce una parte importante dell’utilizzo delle aree dismesse da Piaggio o in via di dismissione, come ad esempio le officine 3R.
1) Linea di produzione veicoli ad aria compressa:
Sono ormai diversi anni che si sente parlare di veicoli  alimentati  ad aria compressa. Ci sono stati diversi problemi tecnici in passato, ma sembra che ad oggi questi problemi siano stati risolti, pertanto il M5S intende avviare uno studio di fattibilita’ per verificare la possibilita’ di riconvertire una parte della fabbrica Piaggio alla produzione di questo tipo di veicoli, che potrebbero essere usati sia nel mercato privato che nella realizzazione di progetti di mobilita’ condivisa per citta’ medie e medio piccole. Il concetto sarebbe quello delle “microfabbriche diffuse” invece di una sola grande fabbrica: questo permetterebbe di diminuire drasticamente i costi logistici (magazzino e trasporti) senza considerare i rilevanti vantaggi ambientali.
Volendo paragonare una fabbrica tradizionale con una basata sulla filosofia che proponiamo, si puo’ fare il seguente confronto:
a) e’ sufficiente 1/3 della superficie totale occupata e 1/4 della superficie estinata a linea di montaggio.
b) e’ sufficiente 1/5 dell’ investimento totale
c) e’ necessario il 30% di personale in piu’
Quindi risultano i seguenti vantaggi:
Vantaggi ambientali:
a) Migliore ripartizione dell’ energia necessaria alla produzione;b) Minor inquinamento dovuto al trasporto dei veicoli finiti;
Vantaggi economici e sociali:
a) la ricchezza rimane sul territorio, creazione di posti di lavoro locali;
b) nessun trasferimento di persone dalle campagne alle citta’;
c) Trasferimento di conoscenza ed esperienza.
2) Linea di montaggio “storica” collegata al museo Piaggio:
Un’altra idea da sviluppare potrebbe essere quella del ripristino di una linea di montaggio della Vespa “storica”, compatibilmente con le esigenze di sicurezza sul lavoro si riavvierebbe una linea di montaggio dove far vedere dal vivo come si lavorava negli anni 50 e 60, questa iniziativa porterebbe con se’ numerosi benefici:
a) Formazione culturale: potrebbe essere un valore aggiunto sia per il Museo Piaggio che per quanto riguarda il coinvolgimento delle scuole tecniche nell’ apprendimento e nella comprensione dei processi produttivi industriali.
b) Marketing: potrebbe essere un biglietto da visita per i clienti Piaggio e per valorizzare maggiormente il “brand”. Inoltre potrebbe essere una iniziativa collaterale a fiere ed eventi vari.
c) lavoro: permetterebbe di recuperare un’altra parte, seppur piccola, dei lavoratori che attualmente rischiano la disoccupazione.
d) Turismo.
3) Linea di decostruzione di veicoli e altri materiali
Un altro impulso per la riqualificazione della Piaggio potrebbe arrivare dall’ implementazione di una linea di decostruzione dei veicoli, mirata al recupero dei materiali e soprattutto al riutilizzo dei pezzi come sono, con l’importante raccolta di un feed-back progettuale che permetterebbe di individuare i punti deboli del design dei prodotti dal punto di vista della sostenibilita’ ambientale e risolverli mettendo a punto nuove tecnologie. Chiaramente una linea di decostruzione dei veicoli potrebbe essere utilizzata anche per altri tipi di oggetti di uso comune, quindi l’idea sarebbe quella di coinvolgere anche qui la cittadinanza e le imprese per trovare i prodotti piu’ idonei o per i quali ci potrebbe essere un ritorno migliore in termini ambientali, economici e occupazionali.
4) Centrale di gestione della mobilita’ cittadina
L’idea sarebbe quella di implementare il polo fieristico con un progetto di mobilita’ sostenibile, utilizzando i veicoli ad aria compressa per gli spostamenti cittadini e dentro i padiglioni della fiera.
In questo modo chi arriva con il treno oppure con la propria auto ai parcheggi scmbiatori si trova a disposizione una flotta di auto a basso impatto ambientale con cui visitare la fiera o raggiungere l’albergo in totale comfort.
Si potrebbe anche coinvolgere gli alberghi e i ristoranti in un progetto di “car sharing” o di noleggio a termine per dare il servizio di mobilita’ ai visitatori della fiera e ai loro clienti.
Il format sopra descritto, coordinato da una centrale operativa e completato dalla filiera di manutenzione dei mezzi e da una linea di decostruzione finalizzata al recupero dei pezzi, o in alternativa, al loro riciclaggio, potrebbe diventare un modello ripetibile in tutte le citta’ di dimensioni medie e medio piccole, per la fornitura di servizi per la mobilita’ individuale condivisa “tutto incluso”.
5) Ricerca e sviluppo
Attualmente la Piaggio sta esternalizzando e delocalizzando anche i settori di sviluppo e ricerca, nonostante ci si ostini a dichiarare il contrario: ad esempio i nuovi progetti dell’ Ape sono sviluppati a Pasadena (California).
In questo modo si incentiva la fuga di cervelli all’estero e si dimostra l’incapacità di attuare una politica industriale di lungo respiro.
E’ evidente che il risultato di un investimento in ricerca si vede nel medio/lungo periodo e se Piaggio fosse veramente intenzionata a rimanere in Pontedera si vedrebbe da questo: perciò se la ricerca viene fatta all’estero significa che Pontedera viene considerata dagli stessi amministratori una realta’ ormai marginale tenuta in piedi solo per mantenere la possibilità di scrivere “Made in Italy” sui propri prodotti.
Noi vogliamo invertire questa tendenza, rimettendo in discussione prima di tutto il ruolo dei dipendenti: noi vogliamo che i Piaggisti si riprendano la Piaggio. Non e’ un “esproprio proletario” ma semplicemente l’ acquisizione della consapevolezza che i dipendenti possano partecipare alla stesura del piano industriale, che i dipendenti possano entrare nel consiglio d’amministrazione direttamente eletti dai loro colleghi, senza bisogno di intermediazioni sindacali.
Rincorrete, piddini, rincorrete…

fonte video:https://www.youtube.com/user/sara9179
fonte:http://www.pontedera5stelle.it/e-poi-si-svegliarono/

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