Non parliamo di un’azienda qualsiasi, ma della più grande del territorio, con l’ultimo bilancio in attivo di 42 mil. €, che ha distribuito ricchi dividendi ai propri azionisti (33mil.€), mentre a noi lavoratori mancano ancora 1250€ del 2012 e un contratto integrativo scaduto da 2 anni.
Da sempre quest’azienda ha ricevuto a piene mani aiuti statali di vario tipo, in particolare nessuno gli ha mai negato consistenti finanziamenti sotto forma di ammortizzatori sociali: cassa integrazione, mobilità, solidarietà, soldi che arrivano dall’INPS, quindi dai lavoratori e in parte dallo Stato.
Nessuno dei controllori, istituzioni e sindacati che hanno firmato i vari accordi, ha mai verificato se questi aiuti fossero veramente inevitabili o se invece siano serviti piuttosto a quest’azienda per pianificare i propri bilanci, per agire in- disturbata nel portare avanti le proprie strategie di riduzione degli organici e aumento dei carichi di lavoro, cioè della produttività, confidando in una scontata e troppo facile concessione degli ammortizzatori sociali.
Infatti:
Nei reparti della motori vengono fatte molte più fermate in cig di altri reparti e, mentre i lavoratori sono a casa continuano ad arrivare motori costruiti in Asia per essere montati nel reparto 2 ruote di Pontedera; i magazzini potrebbero essere usati per diminuire l’impatto del calo produttivo ed invece si approfitta della cig per svuotarli il più possibile.
Nella decisione di messa in cig assistiamo ogni volta a discriminazioni spesso nei confronti delle persone con problemi di salute.
Tra gli impiegati si utilizza il contratto di solidarietà, strumento molto costoso per INPS, Regione e Stato e nello stesso tempo continua un uso sistematico di consulenze esterne da parte dell’azienda.
Ogni volta qualcuno è sempre pronto a dire che il ricorso a questi strumenti è l’unico modo per difendere l’occupazione e il salario, ma i numeri dicono che dal 95 ad oggi l’occupazione è calata di più di 2000 lavoratori e che il salario è in continua discesa.
Per noi invece così non può andare avanti, occorre ridare forza ai lavoratori e portare l’azienda a trattare su delle richieste sindacali vere che servano ad affrontare i problemi che abbiamo di fronte con obiettivi chiari:
Firmare la cig a condizione che l’azienda riconosca almeno la maturazione del premio di miglioramento e dei ratei (13^ mensilità ferie e permessi) e si impegni ad una rotazione tra i lavoratori;
Stabilire una percentuale massima dei motori importabili in relazione alla produzione;
Aprire la trattativa sul rinnovo del contratto integrativo sulla base della piattaforma approvata dai lavoratori.
Questa è l’unica strategia da portare avanti se vogliamo difendere l’occupazione e gli interessi generali dei lavoratori.
RSU FIOM PIAGGIO
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