Con un procedimento segreto e illegittimo la CGIL ha espulso la compagna Maria Elena Muffato di Napoli. Alla compagna non si addebita nulla, se non l'appartenenza ai Carc.
Quindi senza neanche potersi difendere in un procedimento, la compagna, che fa parte del direttivo regionale Fisac CGIL Campania, viene estromessa con una lettera di quattro righe. È un atto gravissimo,contrario allo statuto della CGIL che dovrà essere impugnato in tutte le sedi.Qui siamo di fronte ad una scelta vergognosa della commissione statuto che viene fatta propria dalle strutture. Con questo provvedimento si pongono pregiudiziali di incompatibilità tra CGIL e forze politiche che sono valide solo per i casi di fascismo, massoneria, razzismo, terrorismo. Su quali basi si decide questo provvedimento che può portare anche a gravi danni personali alla compagna? Chi decide quale appartenenza politica è compatibile quale no in assenza di qualsiasi fatto che porti nella direzione prevista dall'articolo 3 dello statuto? Siamo di fronte ad un atto di intollerabile abuso autoritario e di processo alle idee che viola i principi sacri su cui è fondata la CGIL. Lo contrasteremo e denunceremo in tutte le sedi i suoi autori. Intanto alla compagna Muffato vanno tutta la solidarietà, il sostegno e l'affetto della Rete 28 Aprile.
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