Trenitalia sospende sindacalista: dava solidarietà ai licenziati

Il macchinista e Rls Dante De Angelis, già licenziato due volte e per due volte riassunto, è stato sospeso per 10 giorni per aver espresso solidarietà ai lavoratori di Melfi licenziati dalla Fiat. Nella lettera di contestazione, Trenitalia motiva il provvedimento con il riferimento ad una dichiarazione fatta da Da Angelis ad un sito internet in cui metteva in parallelo la situazione di Marco Pignatelli, Antonio Lamorte e Giovanni Barozzino e la sua nel caso del suo primo licenziamento, avvenuto nel 2006.La dichiarazione di De Angelis citata è questa: "Anche le FS, in occasione del mio primo licenziamento del 2006, hanno tentato di tenermi fuori dall'azienda garantendomi lo stipendio; una scorciatoia antidemocratica ed antisindacale molto insidiosa ma che con i compagni di lavoro abbiamo respinto con forza perché finalizzata a separare fisicamente i lavoratori tra loro e dalla realtà lavorativa e a neutralizzare la loro attività".L'azienda però sostiene che le due vicende non siano paragonabili in quanto De Angelis non fu riassunto per una sentenza di un giudice, ma con una conciliazione. De Angelis ribatte invece che anche in quel caso le Fs avevano tentato due precedenti conciliazioni proponendo a De Angelis di percepire un "trattamento economico" in cambio della rinuncia all'azione legale. In entrambi i casi, in più, si proponeva lo spostamento ad altra mansione, nel tentativo di isolare il macchinista dai suoi compagni di lavoro. Il secondo punto contestato a De Angelis è un articolo de "Il Tirreno" del 5 luglio scorso in cui l'articolista confondeva "mesi" con "anni" nell'attribuire a De Angelis il numero di incidenti per le cosiddette porte killer dei treni. La rettifica dell'articolo è già stata compiuta.Il macchinista Dante De Angelis ha commentato: "Sono veramente stupito dalle accuse aziendali perché ritengo di non aver detto alcunché di lesivo per l'azienda se non aver sostenuto altri lavoratori, a partire dalla mia esperienza diretta, notoria e documentata, ed averli incoraggiati a resistere al tentativo aziendale di essere separati dai compagni di lavoro. Sono anche preoccupato -- conclude De Angelis - dal "metodo" disciplinare applicato ai delegati alla sicurezza poiché la stessa pesantissima punizione di dieci giorni di sospensione, la più grave prima del licenziamento, è stata inflitta tre giorni fa anche ad un altro macchinista e Rappresentante per la sicurezza come me, per una dichiarazione sui rischi delle gallerie ferroviarie in Puglia".

Massimo Franchi

Commenti