Sciopero alla FIAT di Termini Imerese

Sciopero di otto ore nello stabilimento di Termini Imerese, dopo l'annuncio che la Fiat intende fermare la produzione dal 2011, ufficializzato ieri dall'ad di Fiat Marchionne durante il vertice di Palazzo Chigi. La protesta da Roma, dove una delegazione di quattrocento operai aveva atteso l'esito del vertice tra azienda, governo e sindacati, è tornata in Sicilia. Il treno speciale, partito ieri notte da Termini dopo alcuni momenti di tensione con le forze dell'ordine, ha riportato a casa i 400 delegati, che ora si sono uniti in protesta agli altri operai.

Anche a Pomiligiano d'Arco, nonostante l'impegno a produrre nello stabilimento napoltetano uno dei nuovi modelli Fiat, la nuova Panda, la protesta non si arresta. Una ventina di operai della Fiat di Pomigliano d'Arco (Napoli) si sono incatenati davanti al Municipio per protestare contro il mancato rinnovo del contratto in scadenza tra dicembre e marzo. I lavoratori da mercoledì scorso hanno occupato la sala consiliare e sono anche saliti sul tetto del Comune.

Investimenti per 8 miliardi e lancio sul mercato di 11 nuovi modelli. Questo è stato il piano che l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, aveva illustrato ieri a Palazzo Chigi, durante il vertice tra governo, sindacati e azienda sul futuro del Lingotto.

L'operazione Chrysler, ha spiegato Marchionne è un tassello fondamentale per il futuro della Fiat. «Abbiamo un piano ambizioso per Fiat, soprattutto in Italia», ha spiegato l'ad di Fiat. «Nei prossimi due anni prevediamo l'aggiornamento di 13 modelli esistenti e il lancio di 11 nuovi prodotti» . Tra questi la nuova Panda che verrà prodotta a Pomigliano.

Quanto allo stabilimento di Termini Imerese, uno dei temi più scottanti sul tavolo: «Cesseremo di produrre auto dal dicembre 2011», ha confermato Marchionne. Ma «siamo pronti a mettere a disposizione lo stabilimento, a fronte di un progetto che dia certezza di lavoro ai nostri dipendenti».

La sua ricetta - «conciliare costi industriali con responsabilità sociale; un puro calcolo economico avrebbe conseguenze dolorose che nessuno vuole ma un'attenzione esclusiva al sociale condurrebbe alla scomparsa dell'azienda» - non ha convinto però lavoratori e sindacati.

«Marchionne ha mostrato tutta la sua arroganza, ha usato toni molto gravi su Termini Imerese. Avrà pure salvato la Fiat, ma non si può permettere di mortificare la dignità di 3 mila persone che hanno contribuito a fare grande questa azienda che ha avuto tanto dai governi ma non ha avuto niente in cambio. La nostra risposta sarà decisa», ha replicato il segretario della Fiom di Termini Imerese, Roberto Mastrosimone, presente all'incontro a Palazzo Chigi per la presentazione del piano industriale della Fiat. «Marchionne ha detto che la Fiat è un gruppo privato e che il problema sociale di Termini Imerese riguarda il governo - ha aggiunto Matrosimone - Anche a queste parole i lavoratori sapranno dare risposte».

Ma se il punto di crisi è Termini Imerese il segretario nazionale Gianni Rinaldini fa sapere che il giudizio sul piano Marchionne è complessivamente negativo. «Il giudizio complessivo sulla proposta è negativo», spiega il segretario della Fiom Gianni Rinaldini: «E nello stesso tempo dobbiamo affrontare un problema: anche un piano migliore prolungherà la cassa integrazione. Si è parlato di grandi numeri ma il confronto va concretamente trasferito nelle azienda, bisogna capire cosa succede nell'indotto e nella componentistica. Alcune cose avranno una ricaduta su decine e decine di stabilimenti legati alla Fiat».

Il presidio industriale della Fiat a Termini Imerese «va preservato», scandisce il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, durante Porta a Porta. «Se c'è da riconvertirlo- aggiunge- si dica come e si discuta. Se non ha redditività sufficiente, si veda come recuperarla anche con un'operazione di riconversione. Ma quello che non si può dire è: nel 2011 chiudo. Di quei territori lì- aggiunge il leader democratico- che cosa dobbiamo fare? Li mettiamo tutti in mano alla mafia?».

fonte:http://www.unita.it/

Commenti

storico sgrz ha detto…
Termini imerese non è competitiva come fabbrica di auto, ma può e deve essere riconvertita nella sua produzione


Termini Imerese: le ragioni degli operai e quelle di Fiat