Piaggio meglio delle concorrenti ma rimane in pericolo

Al tavolo con i sindacati Colaninno non dà garanzie per il futuro. Fiom "Riportare in azienda le produzioni esterne" 

Si chiude in modo interlocutorio l'incontro tra Colaninno e i sindacati dei metalmeccanici di Pontedera, nel quale Fiom, Uim e Fim hanno chiesto cosa intenda fare il gruppo per il futuro di Piaggio. Prima della ferie estive, una delle paure più grosse era che potesse iniziare un processo di delocalizzazione della produzione che avrebbe significato la perdita di posti di lavoro in Valdera. Colaninno non ha preso impegni e l'unica nota positiva che è emersa dal tavolo che si è concluso poco dopo le 17, è che Piaggio ha retto meglio di altre realtà dell'indotto metalmeccanico alla crisi. Una magra consolazione, se si pensa che su temi come futuro dello stabilimento di Pontedera, sui livelli occupazionali e sul il piano industriale non sono state fornite né rassicurazioni né impegni per i prossimi quattro anni. Anzi a complicare lo scenario ora ci si è messa anche la crisi di Aprilia: “Durante l'incontro - spiega Faticanti il segretario nazionale della Fiom per le due ruote - Colaninno è stato chiaro in Aprilia c'è un problema serio. Questo significa che ne potrebbe risentire anche lo stabilimento Piaggio, visto che a Pontedera vengono prodotte parte delle meccaniche che poi montano le moto sportive”. Un dato che preoccupa anche nello scenario nazionale della due ruote. “I prodotti aprili sono tecnologicamente avanzati - continua Faticanti e questo problema potrebbe aprire nuovi scenario ancora più pesanti per il futuro del settore”. Su tutte le domande del futuro di Piaggio Colaninno non ha preso nessuna impegno e si è trincerato dietro alla frase: “Tutto dipende da come reagirà il mercato”. Non sono arrivate rassicurazioni neppure sul fronte degli investimenti per il futuro. Una riunione definita interlocutoria, ma che non sembra promettere niente di buono per le migliaia di lavoratori della Piaggio. Anzi a rendere ancora più incerto il futuro occupazionale di una fetta dei lavoratori vi è anche la questione delle tre ruote che Colaninno ha definito “un settore morto”. La posizione di Fiom comunque è rimasta ferma e anzi Mauro Faticanti e il segretario pontederese di Fiom Marcello Franchi hanno ribadito la necessità di riqualificare l'indotto e rilanciare i prodotti Piaggio proprio in vista di una ripresa del mercato, inoltre proprio i sindacalisti della Fiom hanno proposto di reinternalizzare tutti i prodotti lavorati fuori. Di tutto questo comunque si continuerà a parlare nei prossimi giorni nei quali sono previste varie riunioni sia a livello nazionale in Fiom che nella singole fabbriche del gruppo amministrato da Colaninno.

Gabriele Mori

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