Gli infortuni continuano...



Lavoratori,
gli infortuni nell’ultimo mese e le mancate risposte dell’azienda alle richieste e alle sollecitazioni di interventi di prevenzione ci impongono una riflessione sulle iniziative da intraprendere a tutela della nostra sicurezza. Ecco gli ultimi fatti
Giovedì mezz’ora di sciopero con assemblea sulla linea 2 in 2R. Su quella linea all’inizio di Febbraio il contraccolpo di un avvitatore aveva causato l’ infortunio di una lavoratrice. Abbiamo fatto subito richiesta di un intervento immediato, attraverso una barra di reazione o altro sistema idoneo ad eliminare il rischio (verbale consegnato del 7/2/23).
Ma, dopo vane promesse, evidentemente per smorzare la protesta, la Piaggio non ha fatto niente e ha anzi rimesso sulla stessa postazione la lavoratrice che si era infortunata, nonostante le sue limitazioni per una malattia professionale riconosciuta.
Venerdì mezz’ora di sciopero con assemblea al Montaggio Motori. Una lavoratrice uscendo dalla linea è stata investita da un carrello elevatore, solo per fortuna senza gravi conseguenze.
La viabilità nelle officine, come denunciamo da tempo, è un problema serio per la sicurezza dei lavoratori ma, in queste settimane, con l’aumento del numero delle persone e l’incremento del materiale da trasportare sta diventando un grosso fattore di rischio
Anche a seguito di incidenti in 2R, abbiamo inviato da settimane all’azienda una richiesta formale di incontro (https://manifestino.blogspot.com/2023/02/viabilita-e-spazi-reparto-2r.html), per discutere dei miglioramento necessari e delle possibili soluzioni, anche sulla base delle nostre proposte .
MA L’AZIENDA CONTINUA A NON DARE RISPOSTE.
E’ certamente chiaro che le malattie professionale, come gli infortuni, sono principalmente il risultato di ritmi di lavoro pesanti, con uno stress fisico e psicologico quasi sempre al limite delle possibilità, e della volontà aziendale di perseguire in ogni modo la riduzione dei costi anche sulla sicurezza. Ed in effetti, se guardiamo il fatturato e gli utili, per la Piaggo e i suoi azionisti le cose vanno a meraviglia.
MA NOI OPERAI DOBBIAMO CONTINUARE A LAVORARE NELLE ATTUALI CONDIZIONI SENZA BATTERE CIGLIO?
Non basta scrivere verbali o affidarci al buon senso. Se vogliamo davvero lavorare in condizioni migliori, in sicurezza e a tutela della nostra salute, dobbiamo pretendere i nostri diritti, sentirci colpiti come lavoratori ogni volta che ci viene negato un evidente intervento di protezione e di prevenzione e muoverci tutti insieme per rivendicarlo.
                                                                                                             RSU SIALCOAS

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