Senza voler intervenire in questioni interne alla
Fiom non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione per la svolta
che sta intraprendendo questa organizzazione nei confronti di delegati
che in questi anni, insieme a tanti lavoratori e delegati, anche
dell’USB, hanno continuato ad opporsi alla repressione targata FCA ed
hanno continuato con coraggio a lottare per i diritti dei lavoratori e
per la democrazia nei luoghi di lavoro. La notizia che delegati e
delegate combattive del gruppo Fiat siano stati posti sotto inchiesta e
demandati alle commissioni disciplinari interne della FIOM per aver
osato scioperare e coordinarsi con lavoratori e delegati di altre
organizzazioni sindacali, al solo fine di costruire un fronte unitario
di lotta contro lo strapotere della Fiat, non può lasciare indifferente
tutti coloro che si oppongono a Marchionne ed alle fabbriche caserma. A
questi delegati va sicuramente la nostra solidarietà, e l’auspicio che
proseguano nelle loro lotte contro chi, come le Fiat, continua ad
operare per tenere la Costituzione e la democrazia fuori dalle
fabbriche, tanto da impedire, con accordi truffaldini, a sindacati come
il nostro di avere una propria rappresentanza, eletta liberamente dai
lavoratori, all’interno del gruppo Fiat. Riteniamo che sia un errore
quello che sta compiendo la Fiom, mentre vi è la necessità di
restituire a questi delegati la serenità necessaria a proseguire la
lotta contro un padrone autoritario come solo la Fiat riesce ad essere.
Lo scontro in atto con il padronato nel nostro paese, fatto di
licenziamenti di attivisti sindacali, di attacco al diritto di sciopero,
di leggi liberticide che colpiscono il nostro ed altri sindacati, le
recenti cariche della polizia contro lavoratori della logistica, che
hanno avuto il famigerato accordo Marchionne come epicentro della
svolta autoritaria, impongono a tutti di sostenere le lotte ed i
delegati che di queste sono protagonisti. La lotta contro la Fiat è una
necessità per tutto il mondo del lavoro dipendente, per quello che ha
rappresentato ed ancora oggi rappresenta. L’Usb, i nostri delegati e i
lavoratori che, nonostante tutto, ancora lottano contro il disegno
politico della FCA, sarebbero ancora più soli a lottare contro
l’arroganza di questa azienda. L’USB ritiene che la lotta contro
Marchionne ed i sindacati complici è più forte se viene condotta da
tanti e tante, delegati e lavoratori, accomunati dalla voglia di far
rientrare la democrazia ,e per migliori condizioni di lavoro, nel gruppo
Fiat .
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