MTM verso la chiusura. Quando il sindacato non sceglie la lotta

Apprendiamo dal Il Tirreno di ieri, che lo stabilimento della MTM di     Guasticce è definitivamente in via di chiusura. Già un paio di mesi fa ci eravamo occupato del caso, anche cercando – e trovando – più volte un contatto con i lavoratori. Ma niente erano valsi i nostri suggerimenti a decidere una forma di lotta più dura, per impedire che lo stabilimento chiudesse per sempre.Già all’epoca, avevamo evidenziato (come precedentemente pubblicato in un nostro articolo http://www.livornoindipendente.it/livorno/lavoro-e-reddito/547-stabilimento-mtm-di-livorno-il-sindacato-cosa-fa) come nella realtà non c’era nessun bisogno di chiudere lo stabilimento per via di una mancanza di lavoro: nonostante, infatti, Puppo della CGIL lo scopra solo ora, già da tempo si sapeva che nello stabilimento madre di Cherasco, erano da tempo in corso colloqui per nuove assunzioni, segno che lavoro ce n’era. E non ci stupisce che adesso si scopra che addirittura a Cherasco si stia cercando di imporre un aumento della produzione – quindi del lavoro – a parità di salario.Insomma la ricetta sembra essere sempre la solita: da un lato i sindacati rimangono immobili di fronte alla conflittualità dei lavoratori (come in questo caso, l’occupazione della fabbrica è durata ben due mesi!), non seguendo per nessun motivo le richieste della propria base, scegliendo piuttosto di rivolgersi a non si sa bene quale istituzione (da quando andare a parlare con un vescovo salva il posto di lavoro?), e di fatto regalando la departita dello stabilimento alle volontà del padrone; dall’altro, il padrone ben sa cosa vuole ottenere e, tramite le giuste mosse, lascia a casa 108 lavoratori a Livorno, ma aumenta il ritmo e il peso di lavoro dei suoi dipendenti a Cherasco, non spendendo niente, anzi guadagnandoci 108 stipendi da non sborsare.Non capiamo cosa spinga i sindacati, sempre più spesso, a non scegliere la via della lotta, anche quando si sa di poter ottenere una valida buonuscita: 6 mesi in più di cassa integrazione in deroga e poi si vedrà.Appunto si vedrà. Ma nel frattempo a gennaio, 108 lavoratori rimarranno senza stipendio.

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