La Rsu del Comune di Pisa solidale con gli operai di Pomigliano




Se a Pomigliano fossero stati rispettati l’art 41 della Costituzione che prevede che l’imprenditore è libero di fare l’imprenditore, ma con il limite della tutela dell’integrità della persona e del rispetto della dignità umana e l’art. 36 che recita la “retribuzione deve essere tale da assicurare una esistenza libera e dignitosa”, l’accordo non sarebbe potuto esistere.Quell’accordo, infatti, non è figlio della nostra Costituzione, ma di un mercato capitalistico e quindi senza regole, e di una politica (destra e sinistra) che in quest’ultimo ventennio si è messa al servizio di tale scopo, demolendo l’intero impianto di regole e conquiste dei lavoratori che riconoscevano il diritto e la dignità del lavoro.
Siamo stati sommersi dall’insopportabile retorica della politica e di alcuni sindacati che annunciavano la fine del posto fisso (degli altri), che hanno inaugurato la stagione dei contratti “a perdere” e che hanno sostituito la dimensione solidaristica con la più moderna competizione individuale.
Se ci fosse un Sindacato europeo , ricatti come quello della Fiat sarebbero più difficili da realizzare.Ed ecco la modernità , qualche esempio per capire meglio: a Pomigliano le pause sono state ridotte da 40 a 30 minuti; per gli addetti alla produzione, si è spostata la pausa-mensa nell’ultima mezz’ora di turno (con digiuno obbligatorio di 8 ore!!!);non verrà versata l’indennità aziendale di malattia a chi raggiunge un tasso di assenze“superiore alla media” (senza nessun’altra precisazione) e in caso di proteste e scioperi contro la barbarie del “piano”, si potranno prevedere provvedimenti disciplinari fino al licenziamento, cancellazione dei permessi sindacali, blocco delle ritenute sindacali.La cosiddetta metrica del lavoro, cioè l’organizzazione del lavoro in modo che nessuna risorsa possa venire consumata e pagata senza produrre valore, è stata sviluppata a livelli deliranti. Un operaio, nell’arco della giornata non si può permettere di fare un passo o una torsione del busto che non sia funzionale all’accumulazione di profitto. Sempre ispirandosi alla medesima logica, nel pubblico impiego si decurta lo stipendio a chi è ammalato, si bloccano i contratti, si bloccano le assunzioni fino al definitivo smantellamento dei servizi, della scuola, della sanità.E’ quindi evidente che non si può più parlare di lavoratori pubblici o privati, come fossero categorie diverse soggette a diverse politiche del lavoro: tutti i lavoratori in Italia come in Grecia, in Spagna
come in Francia ed in Germania sono chiamati a pagare il conto salatissimo di una società basata sul profitto con le sue modernità ed alchimie finanziarie che hanno prodotto danni sociali, ambientali, culturali senza eguali.La RSU del Comune di Pisa esprime solidarietà ai lavoratori di Pomigliano e dice basta alla nuova politica dei sacrifici e a coloro che a qualsiasi titolo si mostrano contigui a questa logica e chiede ai dipendenti del Comune di sottoscrivere questo documento.

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