“Contraddittorio l’atteggiamento della Immsi "

Piaggio. Landini (Fiom): “Contraddittorio l’atteggiamento della Immsi che annuncia investimenti esterni al Gruppo e non riconosce il contributo dei propri dipendenti”
 
Maurizio Landini, Segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del gruppo Piaggio, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“Nell’incontro che si è svolto oggi a Pontedera, nell’ambito della trattativa per il rinnovo dell’accordo integrativo di Gruppo, abbiamo avuto modo di misurare una incomprensibile regressione negoziale della Piaggio.”
“Sull’occupazione, mentre a luglio l’Azienda aveva espresso una disponibilità a definire percorsi certi di stabilizzazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti assunti con contratto a termine, grazie anche alla costituzione di uno specifico bacino aziendale, adesso questa stessa disponibilità è venuta meno.”
“Sul piano salariale, ci sono state riproposte le stesse modeste intenzioni espresse nel mese di luglio, ben lontane dalle ragionevoli richieste da noi presentate in piattaforma.”
“A ciò si aggiunga che l’Azienda ha assunto inaccettabili provvedimenti disciplinari contro una lavoratrice delegata della Rsu e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; provvedimenti che appaiono volti a limitare l’agibilità sindacale dei delegati e di cui abbiamo chiesto il ritiro dichiarando anche che, in caso contrario, siamo intenzionati ad avviare le più opportune iniziative legali.”

“Concludendo, appare davvero contraddittorio che il gruppo Immsi, che controlla la Piaggio, annunci di voler investire i proventi che derivano anche dalle attività della stessa Piaggio in operazioni esterne al Gruppo, invece di offrire tangibili segni della volontà di riconoscere i risultati produttivi realizzati grazie all’impegno dei propri dipendenti.”
 
Fiom-Cgil/Ufficio stampa
 

Piaggio, un'altra fumata grigia

PONTEDERA. Nulla da fare: per ora il contratto integrativo alla Piaggio non si firma. L’attesa ripresa delle trattative - tra lunedì e ieri - si è conclusa con una fumata grigia, generando delusione tra tanti operai e impiegati che speravano in una svolta e nella chiusura rapida della vertenza. Un comunicato diffuso da Fim, Fiom e Uilm (nazionali e provinciali) e dalla delegazione trattante della rsu Piaggio dice cosa è accaduto.  «La trattativa per il rinnovo del contratto aziendale alla Piaggio, svoltasi all’Associazione industriali di Pisa, non ha fatto nessun passo avanti - si legge nella nota diramata ieri pomeriggio -. Le proposte che ci sono state consegnate dall’azienda sono state giudicate da Fim, Fiom, Uilm e dalla delegazione trattante della rsu non adeguate e insufficienti sia in materia di occupazione e mercato del lavoro, sia sul terreno salariale, sia in materia di ambiente e sicurezza del lavoro. La direzione aziendale ha proposto di aggiornare la trattativa al giorno 11 settembre impegnandosi a presentarsi con nuove proposte».  Secondo i sindacati, «è il momento di esprimere una determinata mobilitazione a sostegno delle richieste sindacali per poter realizzare un buon contratto aziendale. Per queste ragioni Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali e la delegazione trattante della rsu Piaggio proclamano due ore di sciopero articolato per martedì 9 settembre per una giornata di mobilitazione con presidio delle portinerie e iniziative esterne di sensibilizzazione e informazione dell’opinione pubblica e delle forze sociali».  Iniziative di mobilitazione per una rapida conclusione della trattativa sono state organizzate anche ieri: quattro ore di sciopero per ogni turno e presidio alla sede dell’Unione industriale. L’adesione allo sciopero è stata intorno al 60 per cento tra gli operai nei turni di mattina e normale. Alcuni lavoratori, in pullman, hanno raggiunto Pisa dove appunto hanno inscenato una protesta davanti alla sede degli imprenditori.  Intanto Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom, ha detto che «abbiamo avuto modo di misurare un’incomprensibile regressione negoziale della Piaggio»: sull’occupazione, spiega, «è venuta meno» la disponibilità che a luglio «l’azienda aveva espresso a definire percorsi certi di stabilizzazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti con contratto a termine», mentre sul piano salariale «ci sono state riproposte le stesse modeste intenzioni espresse nel mese di luglio, ben lontane dalle ragionevoli richieste da noi presentate in piattaforma».

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