Un tentativo di intimidazione

A un quarantina di lavoratori la Piaggio ha inviato lettere che in pratica minacciano il licenziamento se non ridurranno il numero delle loro assenze per malattia. Ai lavoratori non viene imputata alcuna violazione contrattuale, né vengono contestate le motivazioni delle singole assenza. Semplicemente, la Piaggio dichiara la sua determinazione a licenziare chi non si adegui a criteri di produttività e a rapporti di “affidabilità” decisi dall’azienda.
L’obiettivo della Piaggio non può certo essere quello di recuperare qualche giornata lavorativa da poche decine di dipendenti. Lo scopo reale delle minacce dell’azienda è di intimidire non quaranta, ma noi tutti tremila lavoratori Piaggio. Toglierci le certezze contrattuali, farci sentire alla mercé del potere dell’azienda, indebolire la capacità di resistenza e di contrasto che abbiamo mostrato in questi anni.

L’attacco della Piaggio va capito in tutta la sua gravità.
- Vengono messi in discussione diritti regolati contrattualmente, e con questo la base stessa di qualsiasi rapporto e conquista sindacale, in piena continuità con le politiche di tutto il padronato e facendo forza sugli interventi degli ultimi governi, ultimo il “Job Act”
- In particolare viene contestato uno dei diritti contrattuali decisivi per la vita di tutti i giorni, e cioè quello relativo alle assenze per malattia
- Questo avviene in un quadro di diffusione crescente, tra i lavoratori Piaggio, delle patologie generate dagli aumenti dei ritmi di lavoro negli ultimi anni.

Un attacco che continua la politica di forza della Piaggio, favorita dalle complicità sindacali e delle istituzioni locali: azzeramento del premio di produzione, chiusura totale sulla nostra Piattaforma aziendale, uso arbitrario e indiscriminato della CIG e della Solidarietà, progressivo smantellamento delle Officine Meccaniche.
La politica sindacale dei compromessi e dei cedimenti si è rivelata un disastro per i lavoratori. Ogni cedimento ne produce un altro, senza fine. Agli attacchi del padronato si deve rispondere con la lotta, nel momento e nei modi più favorevoli.

Come RSU FIOM, chiameremo i lavoratori a dare una prima risposta al rientro in fabbrica.


 
RSU FIOM Piaggio

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