Si costituisce anche in città l’Opposizione in CGIL: “Serve un altro tipo di sindacato”

“Contro la crisi e i governi del rigore serve un altro sindacato”. Dopo il Congresso provinciale, e in attesa del Congresso nazionale che si svolgerà a Rimini dal 6 all’8 maggio, si costituisce anche a Pisa l’Opposizione in CGIL. Oggi l’annuncio ufficiale in Camera del Lavoro, da parte di alcuni neo-eletti del Direttivo Provinciale e del coordinatore regionale toscano del gruppo “Il 17° Congresso della CGIL si è svolto in un momento difficilissimo – spiega Federico Oliveri, ricercatore precario dell’Università di Pisa, membro del Direttivo Provinciale FCL e della Camera del Lavoro. “La crisi e le politiche di rigore imposte dall’Unione Europea e gestite dai governi di larghe intese, hanno prodotto una situazione da dopoguerra: chiusura di migliaia di fabbriche, esplosione della cassa integrazione, un milione di disoccupati in più, crollo di salari e pensioni, aumento della precarietà, riduzione di servizi pubblici fondamentali, continui attacchi ai diritti dei lavoratori”. E ricorda: “Lo smantellamento dell’art.18 ha reso tutti ricattabili, la legge Fornero ha allungato oltre i 65 anni la permanenza al lavoro, gli accordi sulla rappresentanza hanno fortemente indebolito la libertà sindacale e il diritto di sciopero”. “In tutti questi anni – prosegue Oliveri – ci sono stati in CGIL delegati e lavoratori che hanno lottato affinché il sindacato facesse davvero il sindacato, contrastando gli accordi al ribasso nei luoghi di lavoro e i provvedimenti dei governi, provando a costruire forme vertenziali a difesa dei precari”. “Abbiamo visto invece – attacca – una dirigenza sindacale debole e rinunciataria, che ha scelto di non contrastare il decreto Fornero, che non si mobilita per fermare la precarietà e l’attacco al settore pubblico, disponibile ad accettare arretramenti come quello sull’art.18; talvolta parte attiva con CISL, UIL e Confindustria nel portare avanti accordi che smantellano i diritti sindacali come il Testo Unico sulla rappresentanza”. 
“Per dare ai lavoratori la possibilità di scegliere una linea politica alternativa – afferma Giusi Di Pietro, lavoratrice di Scienzia Machinale, membro del Direttivo Provinciale FIOM e della Camera del Lavoro – vista l’inadeguatezza e le responsabilità dell’attuale gruppo dirigente, abbiamo partecipato al Congresso con un nostro documento, “Il sindacato è un’altra cosa”, primo firmatario Giorgio Cremaschi”. “Contando soltanto sulle nostre forze – racconta – senza alcuna agibilità sindacale, anche a Pisa ci siamo auto-organizzati per partecipare ai congressi nei luoghi di lavoro con l’obiettivo di restituire ai lavoratori un sindacato vero in cui tornare a impegnarsi. Nelle assemblee di base abbiamo potuto toccare con mano quanto è sentito il bisogno di una CGIL che torni a lottare e a organizzare il conflitto sociale”. “In condizioni difficili – prosegue Di Pietro – nella provincia di Pisa siamo riusciti a coprire 228 su 724 (oltre il 30%) assemblee ad esclusione dello Spi. Complessivamente, nei congressi dove siamo stati presenti abbiamo ottenuto il 18.4%. Abbiamo avuto la maggioranza dei voti anche in alcune realtà importanti del territorio: Piaggio, TTE, Intecs, Cemes, Gerresheimer, Metro, ai Comuni di S. Luce e Fauglia, alla Sovrintendenza, alla Biblioteca Comunale e alla Questura di Pisa”. “Significativamente – fa notare – là dove eravamo assenti a presentare il documento e a controllare le operazioni di voto, abbiamo avuto un crollo di consensi rilevando inoltre una “ufficiale” maggiore partecipazione. I dati ufficiali finali della CGIL di Pisa, che non abbiamo certificato, danno al nostro documento complessivamente il 4.68% dei consensi, di cui 26.18% in FIOM, 7.33% in FLC, 6.25% nel NIDIL, 4.57% in FP, 3.86% in FILCAMS e 3.62% in FILCTEM”. Sulla base dei risultati ufficiali ottenuti, l’opposizione CGIL può contare su 5 componenti nel Direttivo provinciale della Camera del Lavoro e su numerosi membri nei diversi direttivi provinciali di categoria. “Per noi questo è solo l’inizio – affermano Di Pietro e Oliveri. “Mettiamo tutte le nostre forze a disposizione di iscritti, lavoratori, precari, pensionati, disoccupati di Pisa e provincia che sono stanchi di accettare accordi al ribasso e scarsa democrazia interna, indecisioni o arretramenti sul piano dei diritti, che non vogliono più pagare la crisi, che respingono i diktat dell’Unione Europea e il Fiscal Compact, che non credono agli spot pubblicitari di Renzi, ma che vogliono impegnarsi per costruire una opposizione e una alternativa di sistema fondata sul lavoro sicuro e di qualità, sulla continuità e universalità dei diritti e di un reddito dignitoso, sul carattere pubblico e di qualità della sanità, della scuola, dell’università, dei trasporti, dei servizi, sul ruolo pubblico nell’economia e nel credito, su una fiscalità progressiva e redistributiva, sulla tutela dell’ambiente, della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro”. E annunciano: “Per portare avanti, dentro e fuori il sindacato, il nostro impegno ci costituiremo in assemblea permanente degli iscritti e dei delegati de “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione CGIL”. Intendiamo portare più democrazia e trasparenza dentro gli organismi dirigenti, riducendo la distanza tra questi e gli iscritti attraverso comunicazioni periodiche del lavoro fatto all’interno. Intendiamo farci portavoce delle questioni più critiche e urgenti del territorio, ma anche delle questioni nazionali che richiedono da subito una decisa mobilitazione”. Per inviare segnalazioni e richieste di supporto, il gruppo mette a disposizione un indirizzo email: opposizionecgilpisa@gmail.com “Quello che è successo col documento alternativo al Congresso non era scontato – ha concluso Riccardo Antonini, coordinatore regionale toscano “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione CGIL”. “Da oggi c’è un’opposizione organizzata nel più grande sindacato italiano, che vuole realmente cambiare rotta e restituire ai lavoratori un sindacato degno di questo nome, utile perché autonomo, veramente democratico, conflittuale”. E annuncia: “Saremo al Congresso Nazionale di Rimini con una nostra delegazione. Le prime campagne su cui vogliamo impegnarci nell’immediato, attraverso volantinaggi nei luoghi di lavoro e assemblee pubbliche, saranno due: contro il Testo Unico sulla rappresentanza, che abbiamo deciso di impugnare in sede legale, e contro il Jobs act del governo Renzi che, ancora una volta, pensa di potere creare posti di lavoro riducendo diritti e tutele e aumentando la precarietà e la ricattabilità dei lavoratori”. 

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